"Le cose buone capitano solo se sono state pianificate; le cose cattive capitano da sole " (PHILIP B. CROSBY)

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martedì 18 gennaio 2011

Il numero 118


Con l'istituzione del Sistema 118, la cultura e l'attività dell'Emergenza sanitaria hanno acquisito un notevole impulso nel nostro Paese, tuttavia, in base all’esperienza maturata dagli operatori, si è rilevato che il cittadino, nel momento in cui chiama il numero “118”, non sa comportasi correttamente nel dare le informazioni. Ciò causa difficoltà all’operatore di centrale che riceve la chiamata.
E’ importante che l’utente fornisca informazioni dettagliate all’operatore il quale, dopo aver considerato il luogo ed il tipo di emergenza, potrà inviare il mezzo di soccorso più idoneo.
Il coinvolgimento della popolazione, opportunamente informata, può contribuire al miglioramento dei tempi di soccorso.
Appropriati ed efficaci interventi sanitari, effettuati nel più breve tempo possibile, possono salvare una vita.
E’ necessario insegnare ai cittadini come effettuare una richiesta di soccorso al 118 e cosa fare in attesa dell'intervento sanitario.

CHE COS'E' IL 118
• Il “118” è il numero telefonico di riferimento per tutti i casi di richiesta di soccorso sanitario urgente
• Il “118” mette in contatto il cittadino con una Centrale Operativa che riceve le chiamate e invia personale specializzato e mezzi di soccorso adeguati alle specifiche situazioni di bisogno. La Centrale coordinerà il soccorso dal luogo dell’evento fino all’ospedale più idoneo
• Il “118” è un numero gratuito ed è attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24
• Il “118” può essere chiamato da qualsiasi telefono, fisso o cellulare. I cellulari sono abilitati a effettuare chiamate verso i numeri di soccorso (118, 112, 113, 115) anche se la scheda non ha più credito. Se si chiama da una cabina telefonica non è necessario né il gettone né la scheda

IL CORRETTO USO DEL 118
Quando chiamare il 118
In tutte quelle situazioni in cui ci può essere rischio per la vita o l'incolumità di qualcuno come nel caso di malori, infortuni, traumi, ustioni, avvelenamenti, incidenti (domestici, stradali, agricoli, industriali), annegamento
Come chiamare il 118
• Comporre il numero telefonico 118
• Rispondere con calma alle domande poste dall’operatore
• Fornire il proprio recapito telefonico
• Spiegare l’accaduto (malore, incidente, etc.)
• Indicare dove è accaduto (Comune, via, civico)
• Indicare quante persone sono coinvolte
• Comunicare le condizioni della persona coinvolta: risponde, respira, sanguina, ha dolore?
• Comunicare particolari situazioni: bambino piccolo, donna in gravidanza, persona con malattie conosciute (cardiopatie, asma, diabete, epilessia, etc.)
Importante
• La conversazione va svolta con voce chiara e debbono essere fornite tutte le notizie richieste dall’operatore che ha il compito di analizzarle
• A fine conversazione accertarsi che il ricevitore sia stato rimesso a posto
• Lasciare libero il telefono utilizzato per chiamare i soccorsi: si potrebbe essere contattati in qualsiasi momento dalla Centrale Operativa per ulteriori chiarimenti o istruzioni

IN ATTESA DEI SOCCORSI
Cosa fare
• Slacciare delicatamente gli indumenti stretti (cintura, cravatta) per agevolare la respirazione
• Coprire il paziente
• Incoraggiare e rassicurare il paziente
• In caso di incidente, non ostacolare l'arrivo dei soccorsi e segnalare il pericolo ai passanti
Cosa non fare
• NON lasciarsi prendere dal panico
• NON spostare la persona traumatizzata
• NON somministrare cibi o bevande
• NON fare assumere farmaci
Importante
• NON occupare MAI la linea del numero telefonico utilizzato per chiamare i soccorsi: si potrebbe essere contattati in qualsiasi momento dalla Centrale Operativa per ulteriori chiarimenti o istruzioni

QUANDO NON CHIAMARE IL 118
• Per servizi non urgenti: ricoveri programmati, dimissioni ospedaliere, trasferimenti intraospedalieri
• Per consulenze medico-specialistiche
• Per informazioni di natura socio-sanitaria: orari servizi, prenotazioni di visite o indagini diagnostiche

Fonte: Ministero della Salute
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lunedì 17 gennaio 2011

Divieto di fumo nei luoghi di lavoro


Che cosa comporta l’applicazione della nuova legislazione in materia di fumo nei locali chiusi?
L’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” s’intitola: Tutela della salute dei non fumatori e definisce le misure che servono ad eliminare l’esposizione al fumo passivo nei luoghi di lavoro e locali pubblici chiusi. La legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, pubblici e privati, quindi anche a studi professionali, uffici privati, bar, ristoranti ed altri esercizi commerciali, stabilendo il principio che non fumare, nei locali chiusi, è la regola. Fumare, nei locali chiusi, è l’eccezione: oltre che nelle residenze private, si può fumare unicamente in locali riservati ai fumatori. Questi ultimi devono essere dotati di impianti, per la ventilazione ed il ricambio di aria, regolarmente funzionanti, aventi le caratteristiche tecniche fissate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2003.

Questa legge è contro i fumatori? Quali sono i diritti dei fumatori?
La legge non è contro i fumatori, ma contro il fumo che rappresenta il principale inquinante dell'aria negli ambienti chiusi ed è cancerogeno per l’uomo. La legge intende tutelare la salute dei non fumatori, non mira a far smettere di fumare: i fumatori sono tenuti a dilazionare il loro desiderio e fumare all’aperto oppure in locali idonei.

E' obbligatorio realizzare locali per fumatori?
In forza di questo generalizzato divieto la realizzazione di aree per non fumatori non rappresenta affatto un obbligo ma una facoltà, riservata ai pubblici esercizi e ai luoghi di lavoro che qualora ritengano opportuno attrezzare locali riservati ai fumatori devono adeguarli ai requisiti tecnici dettati dal DPCM del 23 dicembre 2003. E’ chiaro che nel caso in cui il locale non sia adeguato alla norma è da intendersi come interamente destinato ai non fumatori.

Cosa posso fare se in un locale dove è previsto il divieto questo non viene rispettato?
Può rivolgersi all’addetto alla vigilanza (il cui nome deve essere indicato sul cartello di divieto) e chiedere il suo intervento. In caso di mancato intervento, di assenza della persona di riferimento si può chiedere l’intervento della polizia amministrativa locale (es. Vigili urbani) o di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria (es. polizia, carabinieri, guardia di finanza, funzionario dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL) o delle guardie giurate della struttura adibite all’incarico.

Chi fa le sanzioni nelle strutture pubbliche?
Nell’ambito delle strutture amministrative e di servizio di pubbliche amministrazioni, di aziende e di agenzie pubbliche, i dirigenti preposti individuano con atto formale i soggetti a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto, accertare e contestare le infrazioni. Qualora non vi abbiano provveduto, spetta ad essi stessi esercitare tale attività di vigilanza, di accertamento e di contestazione. Tuttavia, anche nelle strutture pubbliche le sanzioni possono essere elevate dal personale dei Corpi di polizia amministrativa locale, guardie giurate espressamente adibite a tale servizio, oppure da ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, di propria iniziativa o nell’ambito dei servizi di cui sono incaricati.

I miei colleghi fumatori ora avranno più pause lavorative di me che non fumo?
Le pause dal lavoro sono contrattate con il datore di lavoro. E’ opportuno tuttavia ricordare che la legge mira a tutelare i non fumatori dal fumo passivo e che, d’altra parte, i fumatori vivono una condizione di dipendenza dalla nicotina e quindi una effettiva difficoltà ad astenersi dal fumo per molte ore. Rispetto reciproco e tolleranza sono gli strumenti giusti per affrontare e risolvere senza conflitti le esigenze di tutti nel rispetto della legge e nell’interesse della salute collettiva.

Il fumo di tabacco negli ambienti chiusi è pericoloso per la salute?
Il fumo di tabacco contiene più di 4000 sostanze chimiche, alcune delle quali dotate di marcate proprietà irritanti ed altre, circa 60, che sono sostanze sospettate o riconosciute cancerogene, cioè sostanze che causano il cancro. Secondo la Commissione Tecnico Scientifica istituita dal Ministero della Salute sull’inquinamento dell’aria nei i locali chiusi (cosiddetto inquinamento indoor), Il fumo passivo è la principale fonte di inquinamento dell’aria negli ambienti confinati. Questa conclusione è stata fatta propria dal Ministero della Salute e dalle Regioni Italiane nell’accordo sulle Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati.


Fonte: http://www.salute.gov.it
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mercoledì 12 gennaio 2011

Verifiche antincendio periodiche

In data 30.12.2010 hanno avuto inizio le operazioni di verifica del sistema antincendio nel comparto C3 piano primo e nel comparto C2 piano terra, da parte dei tecnici incaricati dal Comune di Brescia.
Il Geom. Quadri, in data odierna, ha reso noto che: "In tutto il palazzo sono in fase di ultimazione le verifiche semestrali obbligatorie dei no.2897 rilevatori di fumo. Queste comportano che su ogni singolo rilevatore con spruzzo di apposito gas venga simulato il fumo verificando che arrivi la segnalazione di allarme sul p.c. dedicato presente in sala regia. Tale segnalazione viene evidenziata su apposita mappa grafica individuando l’esatta posizione del sensore, quindi viene immediatamente acquisita e resettata per evitare che parta l’intera procedura. Nei due comparti specificati si è voluto verificare l’intera procedura che si è attivata immediatamente con l’allarme di un secondo sensore nello stesso comparto. Questo ha comportato, per ogni singolo comparto, l’attivazione dell’allarme ottico acustico, la chiusura delle porte REI, la chiusura delle serrande tagliafuoco, l’arresto delle macchine di ventilazione e lo sblocco di tutte le porte con badge. Il tutto è avvenuto come previsto dalla procedura depositata in sala regia".
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martedì 11 gennaio 2011

Influenza, picco a fine gennaio: le raccomandazioni del Ministero

Durante il periodo invernale decine di milioni di persone contraggono l'influenza, una malattia respiratoria virale facilmente trasmissibile per via aerea.
Quest’anno il picco di casi è previsto tra i mesi di gennaio e febbraio e saranno dai tre milioni e mezzo ai cinque milioni le persone che nel nostro Paese dovranno fare i conti con i sintomi influenzali.
Tuttavia si tratterà di una stagione influenzale senza particolari allarmi.
Gli esperti raccomandano di osservare le misure di igiene e protezione individuali, utili a prevenire la diffusione del virus influenzale, e di effettuare la vaccinazione, soprattutto ai pazienti a rischio di complicanze e alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valenza sociale.

Quest’anno il vaccino è efficace sia contro il virus A H1N1, sia conto il virus stagionale. Questa la composizione del vaccino:
- antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1), cosiddetto ceppo "Pandemico";
- antigene analogo al A/Perth/16/2009 (H3N2);
- antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008.
L’offerta di vaccino alle categorie raccomandate è gratuita e attiva da parte delle Regioni e Province Autonome.

Altra raccomandazione: non usare gli antibiotici per curare l’influenza, in quanto il loro utilizzo non è solo inutile, ma anche potenzialmente nocivo. Infatti, oltre a risultare inattivi contro le infezioni di origine virale, se assunti in maniera indiscriminata, gli antibiotici possono contribuire a favorire la selezione di germi resistenti.
Essi costituiscono comunque un presidio molto importante in caso di complicanze batteriche, che possono verificarsi nel corso della malattia, soprattutto in soggetti predisposti, ma la loro prescrizione va sempre riservata al medico, in grado di indicare dosi e tempi corretti di assunzione.

Fonte: Redazione salute.gov.it - 7 gennaio 2011
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Corso di Formazione 2010/2011

E' stato concordato il calendario relativo al Corso di Formazione per l'anno 2010/2011:

Orari delle due sessioni: 09.00 - 11.00 / 11.30 - 13.30
martedì 30 novembre 2010
martedì 11 gennaio 2011
giovedì 13 gennaio 2011
lunedì 17 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
martedì 1 febbraio 2011
giovedì 3 febbraio 2011
lunedì 7 febbraio 2011

Gli argomenti trattati nel corso riguarderanno:
A) panoramica della normativa vigente (D.Lgs.81/08) e delle principali novità introdotte;
B) rischio da movimentazione manuale dei carichi;
C) rischio dall'uso dei videoterminali.

Nel corso degli incontri verrà sinteticamente illustrato quanto fino ad oggi fatto per la gestione delle emergenze (Piano di Evacuazione, segnaletica, planimetrie, squadre, ecc.), nonché i prossimi step da effettuare (formazione, prova di evacuazione, ecc.). Al termine di ogni sessione verrà lasciato spazio ad eventuali richieste di chiarimento, spiegazioni e/o segnalazioni. Il materiale didattico, scaricabile e consultabile, verrà inserito nei prossimi giorni all'interno del blog.
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