tag:blogger.com,1999:blog-72188571104556760242024-02-07T06:52:01.380-08:00Palagiustizia 81/08Il blog del Nuovo Palazzo di Giustizia di Brescia per la formazione ed informazione dei lavoratoriAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-79739193964738503042011-01-18T01:32:00.000-08:002011-01-18T01:38:17.149-08:00Il numero 118<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSXFftm3RcA0cblfdmoqSDb4bxAkWDqLgM_0HWpj01hQZC7ly6L8w"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 335px; height: 150px;" src="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSXFftm3RcA0cblfdmoqSDb4bxAkWDqLgM_0HWpj01hQZC7ly6L8w" border="0" alt="" /></a><br />Con l'istituzione del Sistema 118, la cultura e l'attività dell'Emergenza sanitaria hanno acquisito un notevole impulso nel nostro Paese, tuttavia, in base all’esperienza maturata dagli operatori, si è rilevato che il cittadino, nel momento in cui chiama il numero “118”, non sa comportasi correttamente nel dare le informazioni. Ciò causa difficoltà all’operatore di centrale che riceve la chiamata.<br />E’ importante che l’utente fornisca informazioni dettagliate all’operatore il quale, dopo aver considerato il luogo ed il tipo di emergenza, potrà inviare il mezzo di soccorso più idoneo.<br />Il coinvolgimento della popolazione, opportunamente informata, può contribuire al miglioramento dei tempi di soccorso.<br />Appropriati ed efficaci interventi sanitari, effettuati nel più breve tempo possibile, possono salvare una vita.<br />E’ necessario insegnare ai cittadini come effettuare una richiesta di soccorso al 118 e cosa fare in attesa dell'intervento sanitario.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">CHE COS'E' IL 118</span><br />• Il “118” è il numero telefonico di riferimento per tutti i casi di richiesta di soccorso sanitario urgente<br />• Il “118” mette in contatto il cittadino con una Centrale Operativa che riceve le chiamate e invia personale specializzato e mezzi di soccorso adeguati alle specifiche situazioni di bisogno. La Centrale coordinerà il soccorso dal luogo dell’evento fino all’ospedale più idoneo<br />• Il “118” è un numero gratuito ed è attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24<br />• Il “118” può essere chiamato da qualsiasi telefono, fisso o cellulare. I cellulari sono abilitati a effettuare chiamate verso i numeri di soccorso (118, 112, 113, 115) anche se la scheda non ha più credito. Se si chiama da una cabina telefonica non è necessario né il gettone né la scheda<br /><br /><span style="font-weight:bold;">IL CORRETTO USO DEL 118</span><br /><span style="font-style:italic;">Quando chiamare il 118</span><br />In tutte quelle situazioni in cui ci può essere rischio per la vita o l'incolumità di qualcuno come nel caso di malori, infortuni, traumi, ustioni, avvelenamenti, incidenti (domestici, stradali, agricoli, industriali), annegamento<br /><span style="font-style:italic;">Come chiamare il 118</span><br />• Comporre il numero telefonico 118<br />• Rispondere con calma alle domande poste dall’operatore<br />• Fornire il proprio recapito telefonico<br />• Spiegare l’accaduto (malore, incidente, etc.)<br />• Indicare dove è accaduto (Comune, via, civico)<br />• Indicare quante persone sono coinvolte<br />• Comunicare le condizioni della persona coinvolta: risponde, respira, sanguina, ha dolore?<br />• Comunicare particolari situazioni: bambino piccolo, donna in gravidanza, persona con malattie conosciute (cardiopatie, asma, diabete, epilessia, etc.)<br /><span style="font-style:italic;">Importante</span><br />• La conversazione va svolta con voce chiara e debbono essere fornite tutte le notizie richieste dall’operatore che ha il compito di analizzarle<br />• A fine conversazione accertarsi che il ricevitore sia stato rimesso a posto<br />• Lasciare libero il telefono utilizzato per chiamare i soccorsi: si potrebbe essere contattati in qualsiasi momento dalla Centrale Operativa per ulteriori chiarimenti o istruzioni<br /><br /><span style="font-weight:bold;">IN ATTESA DEI SOCCORSI</span><br /><span style="font-style:italic;">Cosa fare</span><br />• Slacciare delicatamente gli indumenti stretti (cintura, cravatta) per agevolare la respirazione<br />• Coprire il paziente<br />• Incoraggiare e rassicurare il paziente<br />• In caso di incidente, non ostacolare l'arrivo dei soccorsi e segnalare il pericolo ai passanti<br /><span style="font-style:italic;">Cosa non fare</span><br />• NON lasciarsi prendere dal panico<br />• NON spostare la persona traumatizzata<br />• NON somministrare cibi o bevande<br />• NON fare assumere farmaci<br /><span style="font-style:italic;">Importante</span><br />• NON occupare MAI la linea del numero telefonico utilizzato per chiamare i soccorsi: si potrebbe essere contattati in qualsiasi momento dalla Centrale Operativa per ulteriori chiarimenti o istruzioni<br /><br /><span style="font-weight:bold;">QUANDO NON CHIAMARE IL 118</span><br />• Per servizi non urgenti: ricoveri programmati, dimissioni ospedaliere, trasferimenti intraospedalieri<br />• Per consulenze medico-specialistiche<br />• Per informazioni di natura socio-sanitaria: orari servizi, prenotazioni di visite o indagini diagnostiche<br /><br /><span style="font-style:italic;">Fonte: Ministero della Salute</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-38125537541309663242011-01-17T07:42:00.000-08:002011-01-17T07:49:33.038-08:00Divieto di fumo nei luoghi di lavoro<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.comune.empoli.fi.it/newsletter/2005/img/vietato-fumare.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 298px; height: 213px;" src="http://www.comune.empoli.fi.it/newsletter/2005/img/vietato-fumare.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><span style="font-weight:bold;">Che cosa comporta l’applicazione della nuova legislazione in materia di fumo nei locali chiusi?</span> <br />L’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” s’intitola: Tutela della salute dei non fumatori e definisce le misure che servono ad eliminare l’esposizione al fumo passivo nei luoghi di lavoro e locali pubblici chiusi. La legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, pubblici e privati, quindi anche a studi professionali, uffici privati, bar, ristoranti ed altri esercizi commerciali, stabilendo il principio che non fumare, nei locali chiusi, è la regola. Fumare, nei locali chiusi, è l’eccezione: oltre che nelle residenze private, si può fumare unicamente in locali riservati ai fumatori. Questi ultimi devono essere dotati di impianti, per la ventilazione ed il ricambio di aria, regolarmente funzionanti, aventi le caratteristiche tecniche fissate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2003.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Questa legge è contro i fumatori? Quali sono i diritti dei fumatori? </span><br />La legge non è contro i fumatori, ma contro il fumo che rappresenta il principale inquinante dell'aria negli ambienti chiusi ed è cancerogeno per l’uomo. La legge intende tutelare la salute dei non fumatori, non mira a far smettere di fumare: i fumatori sono tenuti a dilazionare il loro desiderio e fumare all’aperto oppure in locali idonei.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">E' obbligatorio realizzare locali per fumatori? </span><br />In forza di questo generalizzato divieto la realizzazione di aree per non fumatori non rappresenta affatto un obbligo ma una facoltà, riservata ai pubblici esercizi e ai luoghi di lavoro che qualora ritengano opportuno attrezzare locali riservati ai fumatori devono adeguarli ai requisiti tecnici dettati dal DPCM del 23 dicembre 2003. E’ chiaro che nel caso in cui il locale non sia adeguato alla norma è da intendersi come interamente destinato ai non fumatori.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Cosa posso fare se in un locale dove è previsto il divieto questo non viene rispettato?</span> <br />Può rivolgersi all’addetto alla vigilanza (il cui nome deve essere indicato sul cartello di divieto) e chiedere il suo intervento. In caso di mancato intervento, di assenza della persona di riferimento si può chiedere l’intervento della polizia amministrativa locale (es. Vigili urbani) o di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria (es. polizia, carabinieri, guardia di finanza, funzionario dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL) o delle guardie giurate della struttura adibite all’incarico.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Chi fa le sanzioni nelle strutture pubbliche?</span> <br />Nell’ambito delle strutture amministrative e di servizio di pubbliche amministrazioni, di aziende e di agenzie pubbliche, i dirigenti preposti individuano con atto formale i soggetti a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto, accertare e contestare le infrazioni. Qualora non vi abbiano provveduto, spetta ad essi stessi esercitare tale attività di vigilanza, di accertamento e di contestazione. Tuttavia, anche nelle strutture pubbliche le sanzioni possono essere elevate dal personale dei Corpi di polizia amministrativa locale, guardie giurate espressamente adibite a tale servizio, oppure da ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, di propria iniziativa o nell’ambito dei servizi di cui sono incaricati.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">I miei colleghi fumatori ora avranno più pause lavorative di me che non fumo?</span> <br />Le pause dal lavoro sono contrattate con il datore di lavoro. E’ opportuno tuttavia ricordare che la legge mira a tutelare i non fumatori dal fumo passivo e che, d’altra parte, i fumatori vivono una condizione di dipendenza dalla nicotina e quindi una effettiva difficoltà ad astenersi dal fumo per molte ore. Rispetto reciproco e tolleranza sono gli strumenti giusti per affrontare e risolvere senza conflitti le esigenze di tutti nel rispetto della legge e nell’interesse della salute collettiva.<br /> <br /><span style="font-weight:bold;">Il fumo di tabacco negli ambienti chiusi è pericoloso per la salute?</span><br />Il fumo di tabacco contiene più di 4000 sostanze chimiche, alcune delle quali dotate di marcate proprietà irritanti ed altre, circa 60, che sono sostanze sospettate o riconosciute cancerogene, cioè sostanze che causano il cancro. Secondo la Commissione Tecnico Scientifica istituita dal Ministero della Salute sull’inquinamento dell’aria nei i locali chiusi (cosiddetto inquinamento indoor), Il fumo passivo è la principale fonte di inquinamento dell’aria negli ambienti confinati. Questa conclusione è stata fatta propria dal Ministero della Salute e dalle Regioni Italiane nell’accordo sulle Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati.<br /><br /><br /><span style="font-style:italic;">Fonte: http://www.salute.gov.it</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-29184207924414165202011-01-12T01:39:00.000-08:002011-01-12T01:45:19.922-08:00Verifiche antincendio periodicheIn data 30.12.2010 hanno avuto inizio le operazioni di verifica del sistema antincendio nel comparto C3 piano primo e nel comparto C2 piano terra, da parte dei tecnici incaricati dal Comune di Brescia. <br />Il Geom. Quadri, in data odierna, ha reso noto che: "In tutto il palazzo sono in fase di ultimazione le verifiche semestrali obbligatorie dei no.2897 rilevatori di fumo. Queste comportano che su ogni singolo rilevatore con spruzzo di apposito gas venga simulato il fumo verificando che arrivi la segnalazione di allarme sul p.c. dedicato presente in sala regia. Tale segnalazione viene evidenziata su apposita mappa grafica individuando l’esatta posizione del sensore, quindi viene immediatamente acquisita e resettata per evitare che parta l’intera procedura. Nei due comparti specificati si è voluto verificare l’intera procedura che si è attivata immediatamente con l’allarme di un secondo sensore nello stesso comparto. Questo ha comportato, per ogni singolo comparto, l’attivazione dell’allarme ottico acustico, la chiusura delle porte REI, la chiusura delle serrande tagliafuoco, l’arresto delle macchine di ventilazione e lo sblocco di tutte le porte con badge. Il tutto è avvenuto come previsto dalla procedura depositata in sala regia".Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-47898758261510015262011-01-11T09:21:00.000-08:002011-01-11T09:22:40.005-08:00Influenza, picco a fine gennaio: le raccomandazioni del MinisteroDurante il periodo invernale decine di milioni di persone contraggono l'influenza, una malattia respiratoria virale facilmente trasmissibile per via aerea.<br />Quest’anno il picco di casi è previsto tra i mesi di gennaio e febbraio e saranno dai tre milioni e mezzo ai cinque milioni le persone che nel nostro Paese dovranno fare i conti con i sintomi influenzali.<br />Tuttavia si tratterà di una stagione influenzale senza particolari allarmi. <br />Gli esperti raccomandano di osservare le misure di igiene e protezione individuali, utili a prevenire la diffusione del virus influenzale, e di effettuare la vaccinazione, soprattutto ai pazienti a rischio di complicanze e alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valenza sociale.<br /><br />Quest’anno il vaccino è efficace sia contro il virus A H1N1, sia conto il virus stagionale. Questa la composizione del vaccino:<br />- antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1), cosiddetto ceppo "Pandemico";<br />- antigene analogo al A/Perth/16/2009 (H3N2);<br />- antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008.<br />L’offerta di vaccino alle categorie raccomandate è gratuita e attiva da parte delle Regioni e Province Autonome.<br /><br />Altra raccomandazione: non usare gli antibiotici per curare l’influenza, in quanto il loro utilizzo non è solo inutile, ma anche potenzialmente nocivo. Infatti, oltre a risultare inattivi contro le infezioni di origine virale, se assunti in maniera indiscriminata, gli antibiotici possono contribuire a favorire la selezione di germi resistenti.<br />Essi costituiscono comunque un presidio molto importante in caso di complicanze batteriche, che possono verificarsi nel corso della malattia, soprattutto in soggetti predisposti, ma la loro prescrizione va sempre riservata al medico, in grado di indicare dosi e tempi corretti di assunzione.<br /><br /><span style="font-style:italic;">Fonte: Redazione salute.gov.it - 7 gennaio 2011</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-79698460787139847062011-01-11T08:46:00.000-08:002011-01-11T09:08:06.557-08:00Corso di Formazione 2010/2011E' stato concordato il calendario relativo al Corso di Formazione per l'anno 2010/2011:<br /><br />Orari delle due sessioni: 09.00 - 11.00 / 11.30 - 13.30<br />martedì 30 novembre 2010<br />martedì 11 gennaio 2011<br />giovedì 13 gennaio 2011<br />lunedì 17 gennaio 2011<br />mercoledì 19 gennaio 2011<br />venerdì 21 gennaio 2011<br />martedì 1 febbraio 2011<br />giovedì 3 febbraio 2011<br />lunedì 7 febbraio 2011<br /><br />Gli argomenti trattati nel corso riguarderanno: <br />A) panoramica della normativa vigente (D.Lgs.81/08) e delle principali novità introdotte; <br />B) rischio da movimentazione manuale dei carichi;<br />C) rischio dall'uso dei videoterminali.<br /><br />Nel corso degli incontri verrà sinteticamente illustrato quanto fino ad oggi fatto per la gestione delle emergenze (Piano di Evacuazione, segnaletica, planimetrie, squadre, ecc.), nonché i prossimi step da effettuare (formazione, prova di evacuazione, ecc.). Al termine di ogni sessione verrà lasciato spazio ad eventuali richieste di chiarimento, spiegazioni e/o segnalazioni. Il materiale didattico, scaricabile e consultabile, verrà inserito nei prossimi giorni all'interno del blog.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-49737388525066974392010-06-11T08:16:00.000-07:002010-06-11T08:18:48.428-07:00Stress da Lavoro Correlato: per le pubbliche amministrazioni il termine è differito al 31 dicembre 2010Il Decreto Legge 31 maggio 2010, n.78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica" contiene delle novità per la sicurezza:<br />- rinvio al 31 dicembre 2010 per la valutazione dello stress da lavoro correlato per le pubbliche amministrazioni;<br />- soppressione dell'ISPESL e IPSEMA.<br /> <br />Art. 7 - Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici; riduzione dei contributi a favore di enti.<br />1. Con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, al fine di assicurare la piena integrazione delle funzioni assicurative e di ricerca connesse alla materia della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e il coordinamento stabile delle attività delle attività previste dall’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ottimizzando le risorse ed evitando duplicazioni di attività, l’IPSEMA e l’ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della salute; l’INAIL succede in tutti i rapporti attivi e passivi.<br /><br />Art. 8 - Razionalizzazione e risparmi di spesa delle amministrazioni pubbliche<br />12. Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche di cui all'at. 1, comma 2 del Decreto Legislativo n. 165 del 2001, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-69909389926370773152010-04-11T01:07:00.000-07:002010-04-11T01:12:31.146-07:00Aggiornamento delle indicazioni operative relative al rischio di esposizione a "radiazioni ottiche artificiali"<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJMk41d5eKS4AtCjPI-3DsTgGuILNHZsxT4brpPsWuQJtB5_iAr3DvWEvtfyjZku68dvXN1opFIyo5betqSMf4CKLZNOPXmH_JMs-4QGvKLCujiQuTRDhVrSwVcYvjZIS2k8DlVOYoeAwG/s1600/79-85-Radiazioni-ottiche.gif"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 85px; height: 85px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJMk41d5eKS4AtCjPI-3DsTgGuILNHZsxT4brpPsWuQJtB5_iAr3DvWEvtfyjZku68dvXN1opFIyo5betqSMf4CKLZNOPXmH_JMs-4QGvKLCujiQuTRDhVrSwVcYvjZIS2k8DlVOYoeAwG/s200/79-85-Radiazioni-ottiche.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5458789554876468338" /></a><br />Il Coordinamento Tecnico delle Regioni, in collaborazione con l'Ispesl, ha recentemente aggiornato il documento "Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - Indicazioni operative". Il testo, già rivisto in seguito alle modifiche apportate dal D.Lvo 106/09 nel mese di novembre 2009, è stato adesso corredato da un commento anche al Capo V del D.Lvo 81, relativo alla protezione dei lavoratori dal rischio derivante dall'esposizione a "radiazioni ottiche artificiali".Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-78709500916995101302010-02-24T06:05:00.000-08:002010-02-24T06:16:54.894-08:00Servizio di Prevenzione e ProtezioneIl Testo Unico 81/08 non specifica il numero degli addetti, ma dice solo che gli stessi (art. 43) devono essere in numero sufficiente, disporre di attrezzature adeguate e che bisogna tener conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva; l’art. 18 comma 1 lettere b) e c) stabilisce che è necessario designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza e che, nell’affidare i compiti ai lavoratori, si deve tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.<br />A parere dello scrivente, viste le dimensioni del palagiustizia ed i rischi specifici individuati, possono essere utilizzate le risorse umane già formate e che ritengo siano in numero ampiamente sufficiente per essere utilizzabili in modo trasversale da tutti gli Uffici. Gli stessi dovranno avere una distribuzione uniforme ad ogni piano. <br />I nominativi al momento sono i seguenti:<br /><br /><strong>CORTE D’APPELLO</strong><br /><br />RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)<br />Crimi Vito Operatore Giudiziario B2 - Presidenza<br />Eletto dalle RSU in data 30/06/2009<br /><br />ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP)<br />Fanigliulo Vincenzo Cancelliere C1 Presidenza <br /><br />ADDETTI ANTINCENDIO<br />Coccorullo Generosa* Cancelliere B3 Ragioneria <br />Crimi Vito* Operatore giudiziario B2 Presidenza <br />Di Calì Corrado Cancelliere C1 Ufficio campione<br />Pasquarella Giuseppe* Cancelliere C1 Cancelleria civile<br /><br />ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO<br />Barbieri Giuseppe* Ausiliario A1 Cancelleria Lavoro<br />Fico Adele* Ufficiale giudiziario C1 Cancelleria penale<br />Gatti Simona* Cancelliere B3 Presidenza <br />Mondini Teresa Cancelliere C1S Cancelleria lavoro<br />Monteverdi Teresa* Cancelliere C1 Cancelleria penale<br />Mussi Emma Cancelliere C1S Cancelleria civile<br />Scilipoti Candida* Cancelliere C2 Cancelleria civile<br /><br />ADDETTI EMERGENZA ED EVACUAZIONE<br />Capolino Carmina* Operatore giudiziario B2 Presidenza <br />Colicchia Baldassare* Ausiliario A1 Cancelleria penale<br />Costabile Elvira* Cancelliere B3 Cancelleria penale<br />Dall’Angelo Claudia* Ausiliario A1 Presidenza <br />De Spirito Raffaella* Ausiliario A1 Cancelleria civile<br />De Troia Casilde* Cancelliere C1S Cancelleria civile<br />Tenchini Antonella* Cancelliere B3 UDI<br /><br />ADDETTI SEGNALAZIONE EMERGENZA<br />Cappuccini Giovanna* Ausiliario A1 Presidenza <br />Cirella Giuseppina* Ausiliario A1 Ragioneria <br />Leuzzi Maria Vincenza* Ausiliario A1 Ufficio campione<br />Rotondo Rita* Ausiliario A1 Ragioneria <br />Silini Irene* Operatore giudiziario B1 Presidenza <br /><br /><strong>PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA</strong><br /><br />RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA<br />Castignola Giuseppe R.L.S.<br /><br />ADDETTI ANTINCENDIO<br />Chiappini Gaudioso Decorr. Incarico 24.11.2000 Formaz. CFP BS 2001<br />Benolich Daniele “ <br />Cigolini Fiorenzo “ Formaz. CFP BS 2001<br />Castignola Giuseppe “ Formaz. CFP BS 2001<br />Pluda Pierino 23.2.2002 applicato<br /><br />ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO<br />Fiori Pancrazia Decorr.Inc. 13.12.2003 Formaz. CFP BS 2002<br />Nobili Ombretta 13.12.2002 Formaz. CFP BS 2001<br />Pluda Pierino 23.2.2002 applicato<br /><br /><strong>TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA</strong><br /><br />ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />Archetti Monica Cancelliere C1<br />Ruggiero Rosalba Cancelliere C1<br /><br />RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA<br />Randazzo Dr.ssa Rosanna Cancelliere B3<br /><br />ADDETTI ANTINCENDIO<br />Frassine dr.ssa Silvia Operatore Giudiziario B2<br />Farina Vincenzo Autista B1<br /><br />ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO<br />Fapassini Stefania Operatore Giudiziario B1<br />Franchini Vilma Operatore Giudiziario B1<br /><br />ADDETTI ALL’EVACUAZIONE DEL PERSONALE DISABILE<br />Neri Franchi Moroni Ausiliario A1<br /><br /><strong>TRIBUNALE ORDINARIO</strong><br /><br />ADDETTI ANTINCENDIO<br />Andreoletti Antonietta <br />Caravaggi Raffaella<br />Di Rosario Alessandro <br />Meli Fabrizio<br />Nappi Giovanni<br />Pagni Maria Luisa<br />Perna Giuseppina<br />Pupella Lidia <br />Talenti Laura<br />Togno Angiola<br />Zagarri Salvatore <br />Falocchi Patrizia (Breno)<br />Mendeni Luisella (Breno)<br />Catia Mora (Salò)<br /><br />ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO<br />Aramini Emilia<br />Gottardi Maria <br />Iorlano Antonio <br />Malatesta Mara <br />Micheli Liliana <br />Moretti Paolo<br />Ori Palmira<br />Zanardelli Antonella<br />Mendeni Luisella (Breno)<br />Di Giamberardino Mario (Salò)<br />Leo Gabriella (Salò)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-5649085298519875722010-02-18T07:10:00.000-08:002010-02-18T07:19:21.751-08:00Funzionamento Impianto di climatizzazione invernale del Nuovo Palazzo di GiustiziaGli impianti di climatizzazione sono gestiti dalla “A2A Calore & Servizi ” che ne è responsabile del funzionamento per conto del Comune di Brescia. Gli addetti dello’”A2A Calore & Servizi ” sono presenti in modo stabile presso la struttura garantendone il funzionamento. La gestione dell’intero sistema di climatizzazione avviene tramite software in grado di controllare la temperatura di ogni singolo ambiente con le modalità sotto descritte. Viene impostata una determinata temperatura, uguale per tutto il Palazzo e tramite le sonde ambiente poste in ogni locale questa viene mantenuta.<br />Si prega pertanto, nel limite del possibile di non modificare l’impostazione dei fan-coil e di aprire il meno possibile le finestre, in quanto tutti i locali sono dotati di ricambio di aria forzato.<br /><br />QUALSIASI SEGNALAZIONE DI MALFUNZIONAMENTO DEVE ESSERE INVIATA TRAMITE POSTA ELETTRONICA ALLO SCRIVENTE UFFICIO (GEOM. QUADRI) E PERVENIRE ESCLUSIVAMENTE DAI DIRIGENTI RESPONSABILI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI O DA PERSONA DA ESSI DELEGATA.<br /> <br />Gli impianti di climatizzazione invernale sono stati attivati a decorrere dal 15/10/09 e, ad oggi, non sono stati segnalati particolari problemi. I tempi di regimazione necessari per il raggiungimento delle condizioni climatiche attese sono risultati molto rapidi e quindi sono stati facilmente garantiti gli orari e le temperature di erogazione del servizio che riepiloghiamo di seguito:<br />- da Lunedì a Venerdì dalle ore 8:00 alle 18:00<br />- Sabato dalle ore 8:00 alle ore 14:00<br />- Domenica e festivi spento <br />- Temperatura ambiente prevista 21° ±1°C<br />Si precisa che le temperature impostate previste dall’art 4 c.1 D.P.R. 412/93 e DPR 551/99 nella Ns. zona climatica per edifici classificati E.2. è di 20° c + 2 <br /><br />Riportiamo di seguito una brevissima sintesi delle principali caratteristiche costruttive dell’impianto:<br /><br /><strong>Fan-coils</strong><br /><br />L’impianto fan coils ha lo scopo di riscaldare o raffrescare gli ambienti. Negli uffici, nei corridoi e nelle aule udienze , i fan-coils sono integrati negli arredi posti sotto i serramenti. Nei corridoi interni e nelle stanze “a disposizione”, sono del tipo tradizionale posti a terra. Ogni fan coil è dotato di un pannello di comando di accensione ON/OFF e di selettore della velocità del ventilatore(<em>i selettori devono sempre rimanere su posizione ON e sulla velocità II</em>).<br />La temperatura ambiente di ogni ufficio viene automaticamente regolata a mezzo di una sonda ambiente che agisce direttamente sulla valvola modulante a due vie e sul ventilatore presenti su ogni fan coil.<br />Il principio di funzionamento in assetto invernale è il seguente:<br />- quando la temperatura ambiente sale al di sopra dei 21,5°C circa la valvola modulante riduce il flusso d’acqua al fancoil, (fino a chiusura completa della valvola esce aria a temperatura ambiente quindi non riscaldata – per circa 1 minuto) a chiusura completa della valvola viene automaticamente spento il ventilatore.<br />- quando la temperatura ambiente scende al di sotto dei 20,5°C circa la valvola ed il ventilatore riprendono il loro normale ciclo di funzionamento.<br />Al fine di evitare disservizi, verranno bloccati i pannelli di comando dei fancoils installati nei corridoi e nelle zone di accesso al pubblico. <br /><br /><strong>Impianto a radiatori</strong><br /><br />L’impianto radiatori ha lo scopo di riscaldare gli ambienti. Tutti i servizi igienici sono dotati di radiatori in ghisa.L’estrazione dell’aria è garantita da impianti di aspirazione centralizzati posti in copertura del fabbricato (torrini di estrazione). <br /><br /><strong>Impianto di termoventilazione</strong><br /><br />L’impianto di termoventilazione ha lo scopo di riscaldare gli ambienti e garantire i necessari ricambi di aria. Gli archivi ed i depositi dei due piani interrati sono dotati di armadi di termoventilazione locali. Ogni macchina è dotata di presa aria esterna collegata ad una canalizzazione che giunge sino in copertura. Ogni termoventilatore è comandato da sonda ambiente e regolatore a microprocessore.<br />Si prega di dare la massima divulgazione alle presenti indicazioni al fine di consentire il funzionamento dell’impianto in maniera ottimale.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-5506843124162157232010-01-07T06:25:00.000-08:002010-01-07T06:40:19.496-08:00Fotocopiatrici e stampantiLe operazioni svolte all'interno degli uffici del Palazzo di Giustizia sono, come ovvio, prettamente legate all'attività da ufficio. Pur non rappresentando un pericolo grave ed immediato per gli utilizzatori, se utilizzate nel modo scorretto e senza la corretta manutenzione alcune attrezzature utilizzate possono comportare problemi alla salute. E' il caso ad esempio delle fotocopiatrici e delle stampanti, presenti negli uffici ed utilizzate con sempre maggiore frequenza dagli addetti, per la presenza di polveri di toner. La SUVA ha elaborato un interessante opuscolo informativo sull'uso di dette attrezzature, in modo da ridurre il rischio ad esse connesso. Da quanto emerge la presenza del toner, in soggetti ipersensibili, potrebbe causare problemi alle vie respiratorie fino ad arrivare in rari casi a vere e proprie allergie. <br />Nella colonna del download ne allego una copia invitando tutti alla lettura.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-88412050224576257252009-12-31T03:45:00.000-08:002009-12-31T03:53:57.798-08:00Emergenza ed evacuazione<a href="http://www.angelicodesign.it/punto%20di%20raccolta.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 237px; height: 274px;" src="http://www.angelicodesign.it/punto%20di%20raccolta.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><strong>DEFINIZIONI</strong><br />Si definisce emergenza l’insorgere improvviso di particolari condizioni di pericolo per i lavoratori presente negli ambienti di lavoro. Per affrontare con efficienza una situazione di emergenza, è necessaria la valutazione delle particolari situazioni e la pianificazione e programmazione degli interventi da effettuare per limitare al massimo i danni alle persone ed alle strutture. L’efficacia è direttamente correlata alla precisione e tempestività degli interventi che saranno facilitati da un comportamento disciplinato dei lavoratori. Il coordinamento delle diverse situazioni di emergenza e, quindi, dell'intervento combinato delle diverse squadre dipende dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione.<br /><br /><strong>GLI ADDETTI AL SERVIZIO DI EMERGENZA </strong><br />Formano tre squadre diverso tipo e si distinguono tra loro per i compiti precipui che sono in grado di svolgere :<br />• squadra addetta allo spegnimento dell'incendio<br />• squadra addetta al pronto soccorso<br />• squadra addetta all'evacuazione<br /><br />Agli addetti delle squadre di emergenza sono attribuiti compiti precisi e specialistici. Tutti gli altri dipendenti, durante la situazione di emergenza, si devono attenere alle disposizioni generali, in seguito specificate, e a quelle particolari impartite in relazioni alle caratteristiche delle situazioni che di volta in volta si manifestano.<br /><br /><em>Squadra addetta allo spegnimento dell'incendio</em><br />Agisce con la massima tempestività, non appena si manifesti una situazione di emergenza, dovuta allo svilupparsi di un incendio, utilizzando i mezzi dell’Azienda.<br />In questo modo si permette una limitazione delle conseguenze di uno stato di pericolo in attesa dell’intervento dei Vigili del Fuoco ai quali fornisce collaborazione e tutte le informazioni disponibili.<br />La squadra di spegnimento incendio è costituita da addetti formati secondo le disposizioni vigenti in base al allegato IX del DM 10.03.1998.<br /><br /><em>Squadra addetta al pronto soccorso </em><br />Ha il compito principale di assistere persone eventualmente infortunate in situazioni di emergenza o colte da malore all’interno dell’Azienda anche in normali condizioni lavorative prestando le cure più urgenti, nonché quello di indirizzare agli ospedali cittadini preventivamente contattati i casi più gravi.<br />La squadra è costituita da addetti formati nel rispetto del Dlgs 626/94 e successive integrazioni e modifiche.<br /><br /><em>Squadra addetta all'evacuazione</em><br />I compiti principale degli addetti della squadra sono quelli di accertare l’agibilità delle uscite di sicurezza, di far defluire ordinatamente le persone all’esterno dell’edificio e indicare loro il punto di raccolta, di controllare che le zone di lavoro e quelle di servizio siano completamente evacuate ; un ulteriore compito consiste nel censire il personale radunato nei punti di raccolta<br /><br /><strong>EVACUAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO</strong><br />All'interno degli ambienti di lavoro sono reperibili planimetrie esplicative disposte in modo tale da facilitare la comprensione esatta del punto di evacuazione; tutte le uscite di sicurezza sono chiaramente indicate sulla planimetria dei locali e, in sito, da appositi cartelli. E’ prevista un’area di raduno del personale evacuato in corrispondenza di un luogo sicuro.<br /><br />Le disposizioni di sgombero dei locali devono essere prontamente eseguite, senza alcun indugio, da tutto il personale e dagli ospiti presenti in azienda<br />Gli addetti della squadra preposta all'evacuazione provvedono al controllo del deflusso, all’indicazione dei punti di ritrovo e ad impartire le istruzioni del caso.<br />Il personale che al momento dell’ordine di evacuazione dovesse trovarsi fuori dal proprio posto di lavoro dovrà servirsi della via di uscita più vicina per raggiungere il punto di raccolta assegnato.<br /><br /><strong>DURANTE LA FASE DELL’EMERGENZA E’ VIETATO:<br />• FAR USO DEGLI ASCENSORI<br />• ATTARDARSI AL TELEFONO<br />• FUMARE O FARE USO DI FIAMME LIBERE<br />• ATTARDARSI A RACCOGLIERE EFFETTI PERSONALI OD ALTRO<br />• RECARSI NEI BAGNI E NELLE SALE RIUNIONI<br />• SCENDERE LE SCALE CORRENDO<br />• PERCORRERE LE VIE DI ESODO IN SENSO CONTRARIO<br />• RIENTRARE NEGLI UFFICI<br />• UTILIZZARE L’AUTO ENTRO PARCHEGGI SOTTERRANEI<br />• PRENDERE INIZIATIVE PERSONALI (PER AGEVOLARE IL COMPITO DELLE SQUADRE PREPOSTE)</strong><br /><br />Nel caso in cui l’evacuazione non possa avvenire attraverso le normali vie di deflusso per la presenza di ostacoli insormontabili, SARA’ POSSIBILE METTERSI IN SALVO UTILIZZANDO OPPORTUNAMENTE LE SCALE DEI VIGILI DEL FUOCO CHE RAGGIUNGONO UN’ALTEZZA OPERATIVA DI OLTRE 30 METRI. In questo caso attendere con la massima calma possibile le istruzioni impartite dai pompieri.<br /><br />In caso di cessato pericolo il personale addetto avviserà i lavoratori della non necessaria evacuazione e del ripristino della attività lavorativa.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-25878760050771906412009-12-31T02:43:00.000-08:002010-01-07T07:02:58.140-08:00Struttura e utilizzo del BlogL'indirizzo del blog è il seguente: <strong>http://palagiustiziabssicurezza.blogspot.com</strong>. La schermata iniziale riporta in alto il titolo e relativo sottotitolo del blog, con al di sotto una massima di Philip B. Crosby, economista e padre riconosciuto del concetto di Qualità. <br />Il blog vero e proprio è strutturato su tre colonne:<br />- sul quella a sinistra ci sono i <strong>post</strong>, cioè articoli, informazioni, procedure e quant'altro si possa pubblicare di attinente ai nostri scopi;<br />- sulla colonna centrale trovate quattro campi: il primo dall'alto permette di effettuare il <strong>download </strong> di varia documentazione. Il secondo contiene <strong>link </strong>utili se volete approfondire alcuni argomenti. Il terzo (<strong>lettori fissi</strong>) serve a iscriversi al blog per seguirne gli aggiornamenti e per poter postare i commenti ai miei post, così da sviluppare un angolo di discussione accessibile a tutti (mi raccomando, partecipate tutti in modo costruttivo). Nel quarto campo c'è il <strong>sondaggio</strong>, utile per verificare la comprensione o l'utilità di alcuni temi postati;<br />- nella colonna a destra i primi due campi dall'alto servono a ricercare i post a seconda dell'argomento (<strong>etichette</strong>) o per data di pubblicazione (<strong>archivio</strong>). Nel terzo campo ho inserito il mio <strong>curriculum vitae</strong>, così possiamo conoscerci meglio. Nell'ultimo campo ho ritenuto utile mettere un <strong>traduttore</strong>, in modo che tutti possano accedere ai contenuti del blog anche se non parlano la nostra lingua.<br />Infine, sul fondo della pagina, potete accedere a notizie (<strong>news</strong>) tratte dal web e aventi come oggetto la sicurezza e la salute dei lavoratori.<br />Buona lettura a tutti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-13293661332958296692009-12-30T14:17:00.000-08:002009-12-30T14:21:34.310-08:00Pronto Soccorso<a href="http://www.prosalute.net/files/common/users/170_28_1235748173_pronto_soccorso.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 303px; height: 311px;" src="http://www.prosalute.net/files/common/users/170_28_1235748173_pronto_soccorso.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><strong>SCOPO</strong><br />Scopo della presente procedura è di indicare e regolamentare le modalità di comportamento in caso di malore od infortunio.<br /><br /><strong>DESTINATARI</strong><br />La procedura è destinata a tutti i lavoratori dell’azienda ed a chiunque che operano all’interno dei confini delle aree di competenza dell’azienda stessa.<br /><br /><strong>CAMPO DI APPLICAZIONE</strong><br />Rientrano nel campo di applicazione della presente procedura tutte le emergenze sanitarie connesse con malori o infortuni che avvengano all’interno dei locali o negli spazi dell’azienda e che riguardino i lavoratori in forza all'azienda, i visitatori e eventuali lavoratori esterni presenti all'interno dell'area di pertinenza dell'azienda.<br /><br /><strong>DEFINIZIONI</strong><br /><em>Responsabile del servizio di prevenzione e protezione</em>: Persona designata dal datore di lavoro o coincidente con esso avente il compito di prendere il controllo della situazione in caso di emergenza coordinando l’intervento delle squadre di emergenza e gestendo i rapporti con i soccorritori esterni.<br /><em>Addetto al pronto soccorso</em>: Persona designata dal datore di lavoro e adeguatamente formata avente il compito di attuare le misure di pronto soccorso. <br /><em>Visitatore</em>: persona autorizzata dal personale dell’azienda all’accesso nell’area di pertinenza della stessa.<br /><em>Lavoratore esterno</em>: lavoratore non in forza all’azienda presente all’interno dell’area di competenza della stessa per l’esecuzione di attività lavorative eseguite senza vincolo di subordinazione rispetto all’azienda (es. personale di aziende appaltatrici, personale che effettua consegne di materiale ecc.).<br /><br /><strong>RESPONSABILITA’</strong><br />La responsabilità degli interventi in caso di malore o infortunio sono:<br />• del responsabile del servizio di prevenzione e protezione per quanto riguarda il coordinamento dell’azione degli addetti al pronto soccorso e l’organizzazione dei rapporti con i servizi esterni di soccorso;<br />• degli addetti al pronto soccorso per quanto riguarda l’intervento sulla persona bisognosa di aiuto;<br />• dei lavoratori che osservino o vengano avvertiti dell’evento, in caso di assenza del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e degli addetti al pronto soccorso.<br /><br /><strong>MODALITA’ DI GETIONE DI UN MALORE O INFORTUNIO</strong><br /><em>Segnalazione dell’infortunio</em><br />La persona che subisca un infortunio è tenuto, per quanto possibile, a segnalarlo tempestivamente al responsabile del servizio di prevenzione e protezione o all’addetto al pronto soccorso più vicino. In caso di impossibilità di contattare le persone sopra elencate il lavoratore o il visitatore deve comunicare il malore o l’infortunio alla persona più vicina. <br />La persona che riceva la segnalazione o rilevi un malore, un infortunio o una richiesta esterna di aiuto, deve avvisare tempestivamente il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e gli addetti al pronto soccorso più vicini, specificando chi è la persona bisognosa di aiuto ed il luogo dove intervenire.<br />Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, che riceva segnalazione o rilevi l’accadimento di un malore o di un infortunio all’interno dell’azienda, deve avvisare tempestivamente gli addetti al pronto soccorso più vicini, comunicando chi è la persona bisognosa di aiuto e il luogo dove si trova.<br />In assenza degli addetti al primo soccorso e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, il lavoratore che rilevi un infortunio è tenuto ad intervenire secondo le modalità sotto riportate.<br /><br /><em>Modalità di intervento degli addetti al primo soccorso in caso di malore o infortunio</em><br />L’addetto al pronto soccorso, che riceva segnalazione o rilevi un malore, di un infortunio o una richiesta di aiuto esterna, deve ordinare al lavoratore più vicino di avvertire il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e quindi recarsi immediatamente sul luogo dove si trova la persona bisognosa di aiuto.<br />L’addetto al pronto soccorso deve agire sulla base delle conoscenze in suo possesso e del materiale di proto soccorso presente in azienda, nonché degli eventuali pericoli che incombono sulla persona bisognosa di aiuto. <br />Se sulla persona soccorsa incombono particolari rischi derivanti dalla situazione o dall’ambiente in cui si trova, l’addetto al pronto soccorso deve effettuare immediatamente gli interventi necessari a eliminare o a ridurre al minimo detti rischi. <br />In caso di insufficienza dei mezzi a disposizione o di situazioni che richiedono intervento di personale specializzato, se sulla persona soccorsa non incombono particolari rischi, l’addetto al pronto soccorso deve richiedere al responsabile del servizio di prevenzione e protezione l’intervento dei soccorsi esterni.<br />In caso di assenza dall’azienda del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, l’addetto al pronto soccorso deve provvedere a richiedere personalmente, in caso di necessità, l’intervento dei soccorsi esterni chiamando al telefono in numero 118.<br />Al temine delle operazioni necessarie per la gestione dell’emergenza, se nell’intervento sono stati utilizzati presidi contenuti nella cassetta di pronto soccorso aziendale, l’addetto al pronto soccorso che è intervenuto provvede al reintegro di quanto utilizzato. <br />Se l’intervento è stato condotto in assenza del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, l’addetto al pronto soccorso deve comunicargli per iscritto gli interventi effettuati.<br /><br /><em>Modalità di intervento del responsabile del servizio di prevenzione e protezione in caso di malore o infortunio.</em><br />Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione che riceva segnalazione o rilevi l’accadimento di un malore od infortunio deve avvisare tempestivamente gli addetti al pronto soccorso più vicini e, dopo, recarsi sul posto dove si trova la persona bisognosa di aiuto per raccogliere informazioni sull’evento accaduto e verificare le condizioni dell’infortunato. <br />Se gli addetti al pronto soccorso intervenuti lo richiedono, o se a suo insindacabile giudizio lo ritiene necessario, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve richiedere l’intervento dei mezzi di soccorso telefonando al numero 118.<br />In tal caso il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve dare disposizioni ai lavoratori affinché l’area nei pressi della persona da soccorrere sia sgombrata il più possibile, al fine di consentire una agevole intervento dei barellieri.<br />In caso di assenza dall’azienda degli addetti al pronto soccorso il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve recarsi sul luogo dove si trova la persona bisognosa di aiuto e dopo avene verificato le condizioni deve provvedere, se necessario, ad avvisare i soccorsi esterni telefonando al numero 118. <br />Al temine delle operazioni necessarie per la gestione dell’emergenza il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve notificare per iscritto l'accaduto, registrando, se l'infortunio prevede più di un giorno di assenza dal posto di lavoro, l'accaduto sull'apposito registro degli infortuni.<br /><br /><em>Modalità di intervento dei lavoratori in caso di malore o infortunio.</em><br />La persona che riceva la segnalazione o rilevi un malore, un infortunio o la richiesta esterna di aiuto deve avvisare tempestivamente il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e gli addetti al pronto soccorso più vicini specificando chi è la persona bisognosa di aiuto ed il luogo dove intervenire e se necessario guidarli sul luogo. In caso di assenza del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e degli addetti al pronto soccorso, il lavoratore che osservi o riceva segnalazione di infortunio o malore o richiesta di aiuto esterna, deve verificare le condizioni della persona e provvedere, se necessario, ad avvisare i soccorsi esterni telefonando al numero 118.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-40494427771526010702009-12-30T14:06:00.000-08:002009-12-30T14:16:32.519-08:00Prevenzione e lotta agli incendi<a href="http://www.pg.infn.it/servizi/sicurezza/sign/f3.gif"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 150px; height: 150px;" src="http://www.pg.infn.it/servizi/sicurezza/sign/f3.gif" border="0" alt="" /></a><br /><strong>SCOPO</strong><br />Scopo della presente procedura è di indicare e regolamentare le modalità di comportamento in caso di incendio o principio di incendio all’interno dell’area di competenza dell’azienda.<br /><br /><strong>DESTINATARI</strong><br />La procedura è destinata a:<br />• Lavoratori dell’azienda che operano all’interno dei confini delle aree di competenza dell’azienda stessa.<br />• Lavoratori non in forza all’azienda, ma operanti presso di essa (ad esempio personale che effettua consegne di materiali o attrezzature, personale esterno che effettua interventi di manutenzione o riparazione ecc).<br />• Visitatori<br /><br /><strong>CAMPO DI APPLICAZIONE</strong><br />Rientrano nel campo di applicazione della presente procedura tutte le emergenze derivanti dalla presenza di un incendio o di un principio di incendio all’interno dei locali o negli spazi dell’azienda. <br /><br /><strong>DEFINIZIONI</strong><br /><em>Responsabile del servizio di prevenzione e protezione</em>: Persona designata dal datore di lavoro o coincidente con esso avente il compito di prendere il controllo della situazione in caso di emergenza coordinando l’intervento delle squadre di emergenza e gestendo i rapporti con i soccorritori esterni.<br /><em>Addetto alla prevenzione incendi e lotta antincendio</em>: persona designata dal datore di lavoro, adeguatamente formata, avente il compito di attuare le misure di prevenzione incendi e lotta antincendio; tale persona è coordinata e gestita, nello svolgere tale ruolo, dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione. <br /><em>Lavoratore esterno</em>: lavoratore non in forza all’azienda presente all’interno dell’area di competenza della stessa per l’esecuzione di attività lavorative eseguite senza vincolo di subordinazione rispetto all’azienda (es. personale di aziende appaltatrici, personale che effettua consegne di materiale ecc.).<br /><em>Visitatore</em>: persona autorizzata dal personale dell’azienda all’accesso nell’area di pertinenza della stessa.<br /><br /><strong>RESPONSABILITA’</strong><br />La responsabilità degli interventi in caso di principio di incendio o incendio sono del responsabile del servizio di prevenzione e protezione che coordina e gestisce l'attività degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio per quanto riguarda l’intervento sull’incendio.<br /><br /><strong>MODALITA’ DI GESTIONE DI UN INCENDIO DA PARTE DEI LAVORATORI DELL’AZIENDA</strong><br />Si possono verificare due eventualità:<br />• Incendio o principio di incendio in presenza degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio.<br />• Incendio o principio di incendio in assenza degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio.<br /><br />Comportamento in caso di incendio in presenza dell’addetto alla prevenzione incendi e lotta antincendio<br /><br />Comportamento dei lavoratori<br />I lavoratori che rilevino la presenza di un principio di incendio o di un incendio all’interno dell’area di competenza dell’azienda o siano avvertiti da visitatori o lavoratori esterni presenti nell’azienda devono:<br />• avvertire tempestivamente il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;<br />• mettersi a disposizione degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio attenendosi alle indicazioni da essi impartite comunicandole, se necessario, agli altri lavoratori;<br />• abbandonare il proprio ufficio con calma utilizzando i percorsi indicati dalla segnaletica d’emergenza, evitando, qualora si trovasse in altro ufficio, di raggiungere il proprio posto di lavoro;<br />• non fare uso degli idranti (operazione riservata solamente ai vigili del fuoco o al personale addetto);<br />• non richiedere di proprio arbitrio l’intervento dei Vigili del Fuoco;<br />• non utilizzare gli ascensori ed i montacarichi;<br />• non sostare nelle immediate vicinanze delle uscite esterne, ma allontanarsi dagli edifici per non ostacolare gli eventuali soccorsi;<br />• rientrare nell’edificio soltanto se autorizzati dal Responsabile del servizio di prevenzione e protezione.<br /><br />Comportamento degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio <br />Gli addetti antincendio quando vengono avvertiti dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione o rilevano la presenza di un incendio o di un principio di incendio all’interno dell’area di competenza dell’azienda devono:<br />• sospendere l’attività lavorativa, mettendo in condizione di sicurezza le macchine e le attrezzature che stanno utilizzando e quelle vicine, evitando di abbandonare attrezzature in posti dove possano ostacolare l’esodo o creare pericoli;<br />• recarsi immediatamente sul posto dell’incendio o del principio di incendio prelevando i mezzi estinguenti che trovano in prossimità del loro percorso;<br />• intervenire, se possibile, con i mezzi estinguenti in dotazione all’azienda avendo cura di togliere tensione agli impianti elettrici prima di utilizzare acqua.<br /><br />Se l’intervento non ha successo o non è possibile, gli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio, devono segnalare la situazione al responsabile del servizio di prevenzione e protezione che provvederà ad allertare i Vigili del Fuoco (tel. 115).<br />Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione avrà cura di:<br />• ordinare l’evacuazione dell’azienda;<br />• far rimuovere agli addetti eventuali ostacoli che possono rendere difficoltoso l’avvicinamento dei VV.F. all’azienda (es. far spostare automobili parcheggiate in modo da impedire in passaggio degli automezzi dei pompieri, far aprire eventuali cancelli o porte chiuse, ecc.);<br />• far rimuovere agli addetti, per quanto possibile, eventuale materiale infiammabile che si trova in prossimità della zona dell’incendio.<br /><br />Comportamento in caso di incendio in assenza degli addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio<br /><br />Comportamento dei lavoratori<br />I lavoratori che rilevino la presenza di un principio di incendio o di un incendio all’interno dell’area di competenza dell’azienda, in prossimità del proprio posto di lavoro, devono:<br />• verificare la presenza in azienda del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e attendere le sue disposizioni;<br />• sospendere l’attività lavorativa, mettendo in condizione di sicurezza le macchine e le attrezzature che stanno utilizzando e quelle vicine, evitando di abbandonare attrezzature in posti dove possano ostacolare l’esodo o creare pericoli;<br />• avvisare immediatamente i VV.F. (tel. 115) seguendo le istruzioni impartite dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione; <br />• intervenire utilizzando gli estintori portatili in dotazione all’azienda seguendo le istruzioni impartite dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione;<br />• rimuovere o far rimuovere eventuali ostacoli che possono rendere difficoltoso l’avvicinamento dei VV.F. all’azienda (es. spostare automobili parcheggiate in modo da impedire in passaggio degli automezzi dei pompieri, aprire eventuali cancelli o porte chiuse, ecc.).<br />All'arrivo dei VVF, occorre che i lavoratori si mettano a loro disposizione segnalando quali siano state le cause dell'incendio, la sua ubicazione, la presenza all'interno di locali dell'azienda di persone impossibilitate ad uscire (impedimenti fisici o ostacoli lungo il percorso) e eventuali altre situazioni di rischio oltre che indicare quali sono i percorsi da seguire per accedere agli spazi di pertinenza dell'azienda.<br /><br /><strong>COMPORTAMENTO DI VISITATORI E LAVORATORI ESTERNI</strong><br />I visitatori ed i lavoratori esterni che rilevino la presenza di un incendio o di un principio di incendio devono comunicarlo al più vicino lavoratore dell’azienda e poi rimanere accanto all'accompagnatore e seguire le sue istruzioni, evitando di lasciare attrezzature o materiali in posizioni dove possano ostruire vie di transito o in condizioni tali da costituire fonte di pericolo (fiamme libere accese, macchine con parti in movimento in funzione ecc.).<br /><br /><strong>MODALITÀ DI IMPIEGO DELL’ESTINTORE</strong><br />Durante l’intervento di spegnimento:<br />• Mantenere una adeguata distanza dalle fiamme (circa 2 m): distanze maggiori non consentono al getto dell’estintore di raggiungere le fiamme in modo efficace mentre distanze inferiori espongono il lavoratore al pericolo di venire investito dalle fiamme.<br />• Mantenersi sopravento rispetto alle fiamme (cioè dalla parte opposta rispetto a quella dove si dirigono le fiamme stesse) per evitare di essere investiti dai fumi e dalle fiamme stesse.<br /><br />Per utilizzare l’estintore occorre disarmare il dispositivo di sicurezza e quindi dirigere il getto dell'estintore alla base delle fiamme compiendo un movimento a ventaglio alla base delle fiamme fino al completo spegnimento<br />E’ importante ricordare che l’estintore scarica il proprio contenuto in 8-10 secondi; pertanto è fondamentale dirigere correttamente la lancia prima di azionare l’estintore ed evitare di azionarlo a distanza troppo elevata. <br /><br />Attenzione! Non gettare acqua su apparecchiature in tensione<br />Non dirigere per nessun motivo il getto di estintori ad anidride carbonica verso le persone in quanto l’anidride carbonica a causa della sua ridottissima temperatura provoca gravi ustioni.<br /><br /><strong>MODALITÀ DI SEGNALAZIONE AI VV.F. DELLA PRESENZA DI UN INCENDIO</strong><br />Per segnalare ai VV.F. la presenza di un incendio occorre segnalare all'operatore:<br />• nominativo ed indirizzo dell'azienda<br />• il proprio nome <br />• se possibile, cosa sta bruciando e dove si è sviluppato l'incendio<br />• indicazioni utili per raggiungere l’azienda (punti di riferimento, percorso più breve).<br /><br />Indipendentemente dalle condizioni di emergenza, i lavoratori e chiunque acceda agli ambienti di lavoro, al fine di garantire la sicurezza dei presenti, avranno cura di:<br />• segnalare al Responsabile del servizio di prevenzione e protezione tutte le situazioni di possibile rischio o le eventuali carenze riscontrate negli impianti e/o attrezzature di sicurezza, collaborando così al mantenimento delle migliori condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.<br />• evitare ingombri, anche temporanei, nei corridori e negli uffici e lungo le vie di esodo;<br />• non spostare gli estintori dalla posizione in cui sono stati collocati e segnalati mediante cartelli;<br />• non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi sul pavimento, nel cestino della carta o nei contenitori per bicchieri usati, posti in prossimità dei distributori automatici di bevande; assicurandosi che i mozziconi di sigaretta ed i fiammiferi gettati nel posacenere siano spenti;<br />• evitare di seguire qualsiasi operazione non di propria competenza (come la riparazione di cavi elettrici o altri interventi su apparecchiature in tensione).Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-62611096800474954052009-12-30T13:53:00.000-08:002009-12-30T14:01:18.439-08:00Art. 37 D.Lgs.81/08 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentantiArt. 37. Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti<br />1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle<br />conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:<br />a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione<br />aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;<br />b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di<br />appartenenza dell'azienda.<br />2. La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione di cui al comma 1 sono definiti mediante accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottato, previa consultazione delle parti sociali, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore del<br />presente decreto legislativo. <br />3. Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in merito ai rischi specifici di cui ai titoli del presente decreto successivi al I. <br />Ferme restando le disposizioni già in vigore in materia, la formazione di cui al periodo che precede è definita mediante l'accordo di cui al comma 2.<br />4. La formazione e, ove previsto, l'addestramento specifico devono avvenire in occasione:<br />a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell'inizio dell'utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;<br />b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;<br />c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.<br />5. L'addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro.<br />6. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi o all'insorgenza di nuovi rischi.<br />7. I dirigenti e i preposti ricevono a cura del datore di lavoro, un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione di cui al presente comma comprendono:<br />a) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;<br />b) definizione e individuazione dei fattori di rischio;<br />c) valutazione dei rischi;<br />d) individuazione delle misure tecniche,<br />organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.<br />7-bis. La formazione di cui al comma 7 può essere effettuata anche presso gli organismi paritetici di cui all’articolo 51 o le scuole edili, ove esistenti, o presso le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori.<br />8. I soggetti di cui all'articolo 21, comma 1, possono avvalersi dei percorsi formativi appositamente definiti, tramite l'accordo di cui al comma 2, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di<br />Bolzano. <br />9. I lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza devono ricevere un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; in attesa dell'emanazione delle disposizioni di cui al comma 3 dell'articolo 46, continuano a trovare applicazione le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell'interno in data 10 marzo 1998, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998, attuativo dell'articolo 13 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.<br />10. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale da assicurargli adeguate<br />competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.<br />11. Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti minimi: <br />a) principi giuridici comunitari e nazionali; <br />b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; <br />c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; <br />d) definizione e<br />individuazione dei fattori di rischio; <br />e) valutazione dei rischi; <br />f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; <br />g) aspetti normativi dell'attività di rappresentanza dei lavoratori; <br />h) nozioni di tecnica della comunicazione. <br />La durata minima dei corsi è di 32 ore iniziali, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda e le conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate, con verifica di apprendimento. La contrattazione collettiva nazionale disciplina le<br />modalità dell'obbligo di aggiornamento periodico, la cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori. <br />12. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro, durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.<br />13. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo. <br />14. Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente decreto sono registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, se concretamente disponibile in quanto attivato nel rispetto delle vigenti disposizioni. Il contenuto del libretto formativo è considerato dal datore di lavoro ai fini della programmazione della formazione e di esso gli organi di vigilanza tengono conto ai fini della verifica degli obblighi di cui al presente decreto.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-11505660223496188202009-12-30T13:52:00.000-08:002009-12-30T13:53:53.639-08:00Art. 36 D.Lgs.81/08 - Informazione ai lavoratoriSezione IV - FORMAZIONE,<br />INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO<br />Art. 36. Informazione ai lavoratori<br />1. Il datore di lavoro provvede affinchè ciascun<br />lavoratore riceva una adeguata informazione:<br />a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro<br />connessi alla attività della impresa in generale;<br />b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso,<br />la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di<br />lavoro;<br />c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare<br />le misure di cui agli articoli 45 e 46;<br />d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del<br />servizio di prevenzione e protezione, e del medico<br />competente.<br />2. Il datore di lavoro provvede altresì affinchè<br />ciascun lavoratore riceva una adeguata<br />informazione:<br />a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione<br />all'attività svolta, le normative di sicurezza e le<br />disposizioni aziendali in materia;<br />b) sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei<br />preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati<br />di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle<br />norme di buona tecnica;<br />c) sulle misure e le attività di protezione e<br />prevenzione adottate.<br />3. Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al<br />comma 1, lettera a), e al comma 2, lettere a), b) e<br />c), anche ai lavoratori di cui all'articolo 3, comma 9.<br />4. Il contenuto della informazione deve essere<br />facilmente comprensibile per i lavoratori e deve<br />consentire loro di acquisire le relative conoscenze.<br />Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati,<br />essa avviene previa verifica della comprensione<br />della lingua utilizzata nel percorso informativo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-69595120582724800112009-12-30T08:51:00.000-08:002009-12-30T08:54:41.196-08:00Formazione e promozione al centro della strategia del MinisteroLa strategia del Ministero del Lavoro per contrastare il fenomeno infortunistico sul lavoro punta molto sulla formazione e sulla promozione. Diffondere la cultura della sicurezza è, infatti, la chiave per sviluppare la sensibilità sulla materia e rafforzare l'abitudine alla prevenzione. È con questo obiettivo che il Ministero sta attivando ogni possibile sinergia con soggetti pubblici e privati, che collaborino a rendere le sue azioni il più possibile efficaci. Un'attenzione particolare è riservata alle giovani generazioni, per un investimento che duri per la vita: il futuro occupazionale e previdenziale dei giovani si costruisce qui, lavorando sulla qualità del sistema educativo e sul quel gioco di anticipo che consenta, attraverso un effettivo raccordo tra scuola e impresa, un tempestivo ingresso nel mercato del lavoro. Ma anche sensibilizzando il sistema produttivo sull'importanza culturale e di prospettiva dell'accettazione delle generazioni in fase di apprendimento all'interno delle proprie strutture, per valorizzare al massimo la capacità formativa dell'impresa.<br /><br /><strong>LA RIFORMA DEL LIBRO BIANCO</strong><br />Il Libro Bianco pone l'apprendimento al centro della strategia per lo sviluppo e l'autosufficienza della persona in rapporto al lavoro. Il continuo aggiornamento, in tutti gli stadi della vita, è considerato indispensabile per rimanere al passo con i mutamenti dell’economia, in un mercato del lavoro in cui la natura delle occupazioni cambia velocemente, alcune scompaiono, addirittura, altre si creano. Il Ministero punta, dunque, su tre linee di riforma del tradizionale sistema di Formazione, per migliorare radicalmente il rapporto tra la spesa e la resa in termini di effettiva capacità di incremento delle competenze. In primo luogo, il lavoro deve essere considerato parte essenziale di tutto il percorso educativo di una persona. In secondo luogo, l'impresa, l'ambiente produttivo, appaiono il contesto più idoneo per lo sviluppo delle professionalità. La certificazione formale, infine, deve interessare la reale verifica delle conoscenze, delle competenze e delle esperienze di un lavoratore, a prescindere dai corsi frequentati, che possono al più costituire mezzo e non prova per la loro acquisizione. L'attenzione va spostata dalle procedure ai risultati e, prima ancora, al destinatario. Piuttosto che concentrarsi sui fattori formali e burocratici dei percorsi formativi (durata, procedure,istituzioni e metodi pedagogici che portano a una qualifica), bisogna concentrarsi sulle conoscenze, competenze o abilità che la persona ha acquisito ed è in grado di dimostrare. I sistemi di istruzione e formazione devono adattarsi ai bisogni individuali, rafforzare l'integrazione con il mercato del lavoro, rendere trasparenti e mobili le qualifiche, migliorare il riconoscimento dell'apprendimento non-formale e anche di quello informale. Centrale è anche il valore educativo e formativo del lavoro, in tutte le sue forme e declinazioni, che si esalta attraverso un'integrazione sostanziale tra i sistemi educativi e formativi e il mercato del lavoro, valorizzando modelli di apprendimento in assetto lavorativo (come il contratto di apprendistato) che possono consentire, non soltanto l'apprendimento di un mestiere, ma anche l'acquisizione di titoli di studio di livello secondario o terziario compresi i dottorati di ricerca. <br /><br /><strong>I FONDI PER CAMPAGNE E ATTIVITÀ FORMATIVE</strong><br />È nell'ottica di favorire l'educazione alla sicurezza sul lavoro che si colloca lo stanziamento di fondi per campagne di comunicazione e attività di formazione su base regionale: in totale sono stati erogati 50 milioni nel 2008 e nel 2009 le somme destinate alle attività promozionali, quali individuate dalle vigenti disposizioni di bilancio, ammontano a oltre 38 milioni. Per l'anno scorso, sono stati definiti, con un Accordo in Conferenza Stato-Regioni (20 novembre 2008), i criteri di impiego e l'attivazione delle somme (stanziate con l'articolo 11,<br />comma 7, del Testo Unico) da destinare per attività promozionali della salute e sicurezza sul lavoro: in particolare, 20 milioni sono stati riservati alla campagna di comunicazione e 30 milioni alle attività di formazione nelle regioni. A ciascuna regione, perciò, è stato chiesto, per ottenere l'erogazione del dovuto da<br />parte del Ministero del Lavoro, la presentazione di un programma di attività formative coerenti con i contenuti dell'Accordo e si è già provveduto a erogare i finanziamenti. Per quanto riguarda, invece, l'anno in corso, è stata predisposta la prima bozza del decreto interministeriale (previsto sempre dall'articolo 11, comma 2) con il quale verranno ripartiti i finanziamenti per attività promozionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Le iniziative dovranno rientrare nelle seguenti casistiche: progetti di investimento in materia di salute e sicurezza per le piccole e medie imprese; finanziamento di progetti formativi in materia; finanziamento di attività di istituti scolastici, universitari e di formazione dirette a inserire nei rispettivi programmi il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Il documento è stato oggetto di discussione con le Regioni e le parti sociali nell'ambito della Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro, nelle riunioni di giugno e luglio, ottenendo formalmente il parere favorevole da parte dei Ministeri dell'Economia e delle finanze e della Pubblica istruzione. Pertanto, il documento sta per essere inviato alla Conferenza Stato-Regioni per il prescritto parere. L'intenzione del Ministero è anche quella di rendere organiche le attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro che si svolgono sul territorio nazionale. Sempre nel rispetto delle competenze regionali, opera allo scopo di uniformare gli indirizzi delle attività e di renderle coerenti con lo spirito del Testo Unico una Commissione consultiva (prevista dall'articolo 6 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con D.M. 3 dicembre 2008, B.U. Ministero del Lavoro n. 12 del 22 dicembre 2008). La Commissione si è insediata il 17 marzo scorso e ha svolto numerose riunioni, l'ultima delle quali il 7 ottobre.<br /><br /> <br /><strong>A SCUOLA DI SICUREZZA</strong><br />Va in questa direzione anche il Protocollo presentato a fine luglio congiuntamente con il Ministero dell'Istruzione e l'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro). L'obiettivo dell'intesa è quello di creare un collegamento più stretto tra scuola e mondo del lavoro: dal prossimo anno scolastico, infatti, gli studenti riceveranno visite periodiche di esperti della sicurezza sul lavoro e assisteranno a simulazioni aziendali attraverso le quali mettere in pratica quanto imparato su prevenzione e sicurezza. I livelli di scuola coinvolti saranno principalmente quelli frequentati dagli undici anni in poi, anche se il Ministro Maria Stella Gelmini non ha escluso l'estensione del progetto alle classi elementari. Secondo il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, l'iniziativa "servirà a realizzare l'inserimento nei programmi educativi scolastici del tema della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, permettendo agli studenti di acquisire elementi conoscitivi per diffondere la cultura della prevenzione". In effetti, il Protocollo si basa sulla consapevolezza che la promozione della cultura della sicurezza e della salute negli ambienti di vita, studio e lavoro deve essere un'attività indirizzata prioritariamente ai giovani - cittadini e lavoratori di domani e punta su azioni concrete per informare, educare e responsabilizzare le nuove generazioni. Viene riconosciuta l'importanza di creare un collegamento stabile tra la scuola e il mondo del lavoro, al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura della prevenzione negli ambienti di vita, studio e lavoro, ma anche di orientare e sostenere scelte professionali indirizzate all'acquisizione delle conoscenze tecniche e specialistiche adeguate sulle specifiche esigenze del mercato del lavoro. La funzione dell'educazione alla tutela della salute in quest'ottica assume un ruolo fondamentale nel complesso della programmazione didattica delle scuole dell'autonomia. Altro tassello è la ricerca che va indirizzata al miglioramento della qualità dei processi<br />produttivi e dell'organizzazione del lavoro in stretto collegamento con le azioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Va di pari passo l'opportunità di attivare una forte interazione in cui, per i rispettivi ambiti, si operi in parallelo, nella condivisa finalità di realizzare una rete di conoscenze in grado di contribuire<br />alla crescita del sistema Paese, sia in termini di sviluppo delle condizioni di concorrenza delle imprese sul mercato, coerenti con le esigenze di sicurezza e salute dei lavoratori, sia di potenziamento del ruolo della scuola e delle università nella preparazione culturale e professionale, delle future generazioni di imprenditori,<br />manager, dirigenti e lavoratori.<br /><br /><strong>SINP: L'INFORMAZIONE PRIMA DI TUTTO</strong><br />Punto di partenza imprescindibile per ogni attività di prevenzione e di diffusione della cultura della sicurezza è l'informazione. Il Ministero, perciò, punta ad attivare prontamente e pienamente il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP) (di cui all'articolo 8 del Testo Unico), che consenta un'efficace organizzazione e circolazione di informazioni e, quindi, una migliore finalizzazione degli interventi pubblici. Il Sistema dovrà anche garantire la diffusione di dati certi e condivisi in materia di infortuni sul lavoro. Al riguardo, negli ultimi tre mesi è stata perfezionata, ai fini della sua pubblicazione, la bozza di decreto nel quale individuare le modalità di funzionamento del SINP.<br /><br /><strong>LA "PATENTE" DELLE IMPRESE TERRÀ CONTO DELLE COMPETENZE</strong><br />La formazione diventa, nella strategia del Governo, talmente importante che il sistema di qualificazione previsto (articolo 27 del d.lgs. n. 81/2008) per le imprese e i lavoratori autonomi gli assegna un ruolo decisivo. Infatti, si terranno in buon conto l'esperienza o le competenze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, acquisite attraverso percorsi formativi mirati. La stessa procedura sarà applicata al caso delle attività in appalto, a partire dal settore edile, dove la cosiddetta patente per la verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle aziende verrà caricata dei punti tenendo conto dell'eventuale effettuazione delle attività di formazione. L'accento sulla formazione traduce la consapevolezza che, al cuore delle politiche per la occupabilità, è necessario sviluppare ampi sistemi integrati di qualifiche, che non comprendano solo quelle legate ai percorsi formali e ai titoli di studio, ma siano sempre più in sintonia con i sistemi di inquadramento professionale e le mansioni contemplate dai contratti collettivi di lavoro. Ulteriori iniziative e progetti di formazione dedicati, invece, alle piccole e medie imprese, potranno scaturire dal tavolo di lavoro per l'attuazione delle semplificazioni burocratiche previste dell'articolo 53, comma 5. Questi progetti saranno elaborati con la partecipazione delle parti sociali e l'erogazione dei fondi ad essi destinati potrà avvenire anche per il tramite degli organismi paritetici. <br /><em>Fonte: Dossier Sicurezza (Il Sole24Ore), ottobre 2009 </em>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7218857110455676024.post-44310572255209318972009-12-28T03:38:00.000-08:002009-12-29T12:27:49.902-08:00Perchè questo Blog?<a href="http://www.architettivalle.net/progetti/scelte/P5/th%20Ago%2006/th%20emiciclo%20interno.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 298px; height: 230px;" src="http://www.architettivalle.net/progetti/scelte/P5/th%20Ago%2006/th%20emiciclo%20interno.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Buona giornata a tutti.<br />Mi presento: sono Riccardo Vitagliano, ingegnere (in calce alla pagina trovate il mio c.v.) e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) del Nuovo Palazzo di Giustizia di Brescia, designato con delibera della Commissione di Manutenzione degli Uffici Giudiziari di Brescia del 08/04/2009. Alcuni di voi mi hanno già conosciuto nel corso di riunioni, o nel corso di sopralluoghi effettuati congiuntamente al medico competente Dr. Luigi Mori. Altri, probabilmente, è la prima volta che sentono il mio nome. Ecco, l'obiettivo di questo blog è quello di raggiungere tutti Voi nessuno escluso, in modo da poter avviare un dialogo costante incentrato sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L'idea mi è nata dal fatto che ognuno di voi possiede una propria mail personale, e che l'esperienza passata ha mostrato l'impossibilità di organizzare incontri in cui tutti riuscissero a partecipare. Ciò provoca un gap evidente tra chi riceve formazione/informazione e chi no. Tenete presente che la formazione/informazione dei lavoratori è uno dei capisaldi di tutta la normativa sulla sicurezza, ed il motivo è semplice: è stato dimostrato che tale attività diminuisce in modo significativo la possibilità di incidenti perchè rende consapevole l'individuo dei rischi che corre. Questo blog, quindi, ha la presunzione di voler tenervi informati in continuazione: quando vorrete potrete accedere ai contenuti del blog, dove verranno caricati articoli, riflessioni, linee guida, procedure, comunicazioni, fotografie, video, e dove voi potrete dire la vostra. Il tutto con l'obiettivo di crescere insieme, migliorando giorno per giorno l'ambiente che ci circonda.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11623781968519022031noreply@blogger.com0